El casciaball
casciaball inv
- raccontafrottole, bugiardo, menzognero
L'aggettivo casciaball applicato all'attuale Ministro degli Interni, Matteo Salvini, è quanto mai azzeccato. Un dato di fatto inequivocabile è che il leader leghista, non potendosi appellare a treni in perfetto orario (certamente, gli atti vandalici più o meno gravi accaduti ultimamente non lo hanno aiutato), abbia rivolto tutte le sue attenzioni al Ponte sullo Stretto, opera che da sempre affascina i populisti, come Berlusconi o Renzi.
L'opera effettivamente ha un certo fascino: 'idea di unire due lembi di terra, due popolazioni, di facilitare le comunicazioni o i trasporti non si può biasimare. Dal punto di vista ingegneristico, poi, è una sfida a cui, credo, tutti gli ingegneri civili-strutturisti hanno pensato. Il problema nasce quando l'idea si trasforma in uno slogan e quando l'idea rischia di concretizzarsi in una iattura per gli italiani (per mantenerci in tema con gli slogan di Salvini).
Per sostenere lo slogan, l'idea o il progetto - indipendentemente da come si voglia chiamarlo - il Ministro e il Governo affermano varie balle:
- moderno: il progetto del ponte non è affatto moderno. Il progetto nasce nel 1992, ha avuto una serie di revisioni ed è arrivato ad una versione definitiva nel 2011.
- bellissimo: la bellezza, siamo d'accordo, è qualcosa di soggettivo. Qualcuno potrebbe ritenere più bella Nonna Abelarda di Miriam Leone, tuttavia un'opera architettonico-ingegneristica ha dei dati oggettivi che ne definiscono la bellezza. In primis l'inserimento nel contesto. Bene, parliamo del contesto: ecco a voi delle simpatiche antenne, alte 400 metri, stagliarsi di colpo sul mare. Forse non si ha ben chiaro quanto siano 400 metri in termini d'impatto ambientale, un conto è vederli all'interno di uno skyline come quello di Shanghai o Dubai, un conto da una spiaggia della Sicilia o della Calabria. In secondo luogo la funzionalità: siamo sicuri che il Ponte sarà utile e vantaggioso al netto dei costi di manutenzione e del risparmio di tempo?
- italiano: ni, caro Matteo, il progetto è del gruppo danese che ha già progettato il Ponte sui Dardanelli in Turchia. Sta bene, il Ponte sui Dardanelli è, ad oggi, il più lungo al mondo e di tipologia simile al Messina (campata unica e sospeso), meglio che a progettarlo sia una società con esperienza piuttosto che l'Ing. Cane. Però non contiamoci frottole, non è italiano. Se l'impalcato di tipo "messina" è famoso, ciò è dovuto a studi internazionali in materia. Certamente, numerosi studi avranno la firma di accademici e progettisti italiani, ma costituiscono una base, non il progetto. Italiana è l'impresa, ma è anche scontato - e non approfondisco i motivi - che lo sia.
- già coperto nei costi: ecco, questa è la più grande frottola. Quali costi siano già coperti non è dato sapere. Però è sufficiente fare una considerazione. Il progetto del ponte che è stato approvato dal CIPESS è definitivo. Le fasi di progettazione sono: Preliminare, Definitiva, Esecutiva + costruttivi e varianti in corso d'opera. Manca totalmente il progetto esecutivo e nel progetto esecutivo si definiscono le cifre reali. Come si fa ad essere certi dei costi quando non si ha un computo metrico e non si ha la minima idea delle oscillazioni nei prezzi dei materiali da costruzione da qui al 2032? Come si fa ad essere certi che un'opera così mastodontica non avrà ricadute clamorosamente impattanti sui conti pubblici durante il suo ciclo di vita? Un'opera sottoposta a vento, sisma, automobili, treni, corrosione dovuta all'altissima salinità marina... ma stiamo scherzando o cosa? No non stiamo scherzando, per rassicurare gli italiani diciamo loro che i costi sono coperti. Poi tanto a metterglielo nel bus del miao ci penseremo poi, o ci penserà qualche altro governo.
- fattibile: questo è forse il tema più discusso e su cui si è scatenato il mondo scientifico. Il salto tra il ponte in Turchia e quello sullo stretto non è di 1.300 metri, è qualcosa di esponenziale, perché al ponte turco si è arrivati per gradi e piccoli step. Può darsi che sia fattibile, ma è il durabile a preoccupare. Il Tacoma Narrows Bridge era perfettamente fattibile, ma è crollato a causa di fenomeni che non si conoscevano. Non era frutto di errori progettuali o costruttivi, era semplicemente frutto di una disciplina, quella della tecnica delle costruzioni, in cui il calcolo è probabilistico. In soldoni: un progetto deve garantire una percentuale di sicurezza di mancato raggiungimento di valori critici, ma non si ha mai la certezza assoluta che sia sicuro. Per quanto possano essere avanzati tutti gli strumenti di progettazione e di costruzione non si avrà mai una reale corrispondenza con quello che poi sarà il comportamento della struttura realizzata.
Siamo insomma alle solite: dovendo parlare per slogan e facendo politica come se si fosse sempre e solo in campagna elettorale (e in questo tutti gli schieramenti sono uguali) i rischi di combinare un pastrocchio sono altissimi. Ma tanto la memoria degli italiani è breve, giusto?
Norwegian Blue Parrot